venerdì 15 luglio 2011

le strade, le case, i bambini..


Non vi abbiamo ancora descritto Dakar coi nostri occhi di toubab...ebbene la capitale del Senegal ospita un milione di abitanti ed é divisa in 19 arrondissement. Tra questi, ovviamente, ci sono quartieri residenziali benestanti o ex coloniali e quartieri più poveri. In generale, agli occhi di un italiano, la città appare caotica, sporca, maleodorante in alcuni tratti per le fogne a cielo aperto, polverosa..ci sono baracche su ogni marciapiede che vendono ogni tipo di frutta esotica, tessuto, cellulare o chincaglieria varia. Le strade raramente sono asfaltate, spesso sono di terra scura mista ad ogni genere di rifiuti e con ai bordi cumuli di ferraglie o macerie da edilizia.

La strada é vissuta non solo dai venditori, ma da tutti… come nell’Italia di anni fa, i bambini giocano per strada , si arrampicano sulle macerie, sulle ferraglie , sui materassi abbandonati…scavano nella terra sporca per giocare, sono sempre in giro in gruppo e ci sono sempre tante donne come loro punto di riferimento, non solo la mamma. Le case sono a volte lussuose e con splendide buganville davanti, ma spesso vere e proprie catapecchie, a volte edifici in cemento ma con delle entrate davvero fatiscenti, lasciate a se stesse, con capre che vivono nei cortili insieme alla gente, scarpe abbandonate in ogni angolo...eppure quando si entra si nota che il salone, luogo di accoglienza degli ospiti, é sempre molto ricco e arredato con cura. Certi cortili ricordano la casa dei miei bisnonni in un paesino del sud: diverse case collegate dal cortile, dove abitano mamme, suocere e tutte le mogli dello stesso uomo. Le porte sono sempre aperte, si passa di qua e di là in continuazione, i bambini sono di tutti. E’ bello questo comunitarismo!

Nessun commento:

Posta un commento