mercoledì 20 luglio 2011

Il Gran Magal e la bambina veggente




Usciamo di sera, al richiamo del muezzin che qui si chiama Nod, per andare a pregare con Abi alla moschea. Indossiamo gonne lunghe ed il velo. Sappiamo che qui sono molto esigenti , soprattutto con noi due infedeli che siamo bianche, bene individuabili: sicuramente tutti sanno che non facciamo le abluzioni secondo il rito !
Nelle strade coperte di sabbia e sulla spianata intorno alla moschea c’é veramente tanta folla, bancarelle che vendono di tutto, frutta, abiti, giocattoli. I fedeli sono tantissimi, ci mettiamo in coda davanti alla porta, togliamo le scarpe, e siamo subito intruppate in gruppi dai sorveglianti, ragazzi giovani dall’aria truce, in calzini bianchi e magliette immacolate da cui spuntano bicipiti nerissimi e minacciosi .Ci teniamo vicine, abbiamo una gran paura di essere separate da Abi che é il nostro solo lasciapassare.

Entriamo nella sala di preghiera, uno stretto corridoio che gira intorno al mausoleo del santo, un grande sarcofago nero coperto di iscrizioni in arabo; aspettiamo che Abi abbia pregato.
Credo che anche per noi sarebbe opportuno pregare : lancio uno sguardo alle spalle robuste dei nostri guardiani, poi provo a pensare ad una richiesta da fare al Santo. E se chiedessi una società più giusta per le donne ? Non so se una preghiera simile abbia qualche possibilità di essere esaudita !

Usciamo trascinate dalla folla nel cortile della moschea, Abi mi chiama verso una gruppo di persone radunate intorno alla piccola luce di una torcia da campeggio, c’é una bambina, mi dice, che ha delle cose da dirmi, una benedizione da dare. Mi avvicino: seduta al centro di un telo bianco c’é una piccina, età apparente non più di diciotto mesi, focomelica , le manine e i piedini malformati spuntano da corti arti attaccati al tronco. Sono confusa ma ricordo che anche nel nostro Meridione la malformazione é un segno di Dio; tendo una moneta, altre manine malformate la afferrano . Dietro la piccolina, altri due bambini un po’ più grandi, forse quattro e sei anni, con la stessa focomelia, le fanno da assistenti, insieme ad una donna adulta sana che é con loro.
Ci allontaniamo, credo con una benedizione : non ho ben capito se i piccolini siano tutti fratelli con un problema ereditario, o se qualcuno li abbia cercati e messi insieme per far la questua al Gran Magal. Ricordo gli storpi alla festa del Redentore, Grazia Deledda, Canne al vento, il Sud, la Sardegna arcaica non sono lontani dall’Africa superstiziosa e animista, l’Islam viene forse dopo !

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