venerdì 15 luglio 2011

Il "distretto tessile" di Dakar



Per l'attività sartoriale di Abi, che prevede un mélange culturale tra stoffe e colori africani e stile e gusto occidentale, siamo andate a contattare il sarto Dieng, finora sentito sempre solo per telefono. Quando abbiamo visto dove lavora e in che condizioni ci ha fatto una gran tenerezza. Lavora in quello che sembra una sorta di distretto tessile di Dakar, dentro il mercato di Sandaga, molto centrale e affollato, ad appena 200 m dalla place de l'Indépendance. Si tratta del quartiere dei sarti, una parte di mercato (tutto abusivo qui) dove si trovano tutte bancarelle chiuse una attaccata all’altra con una passerella in mezzo che le collega all'interno di una tensostruttura ricoperta da un tendone : in ognuna di queste bancarelle (tutte numerate) c’é un sarto o più che cuce con un tavolo, un ventilatore arrugginito, una Singer o una Necchi del dopoguerra e stira con l’acqua di una bacinella che una ragazza va a riempire e riporta. La cosa bella e palpabile é che sono tutti amici e solidali tra loro, sembra. Quando hanno un ricamo difficile da fare vanno a farsi aiutare dalla bancarella di fronte. Inoltre il nostro amico sarto ci ha raccontato che li spesso ha dei black out di elettricità per ore e ore e devono interrompere il lavoro e aspettare di poterlo riprendere non appena torna la corrente..
Accanto alle postazioni dei sarti ci sono bancarelle di passamanerie e tessuti, tutto nelle vicinanze insomma!
Un vero e proprio distretto..sui generis.

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