mercoledì 20 luglio 2011

Arrivi



I fari della nostra auto illuminano la spianata di sabbia : ecco la porta che si apre sul cortile centrale della casa, accanto alla capanna di paglia che accoglie il bestiame.Non ci sono luci, ma c’é luna piena, appena velata dai vapori dell’hivernage.

Abi manca da qui da otto anni, tutti l’aspettano con ansia, la casa é piena di gente riunita qui per la festa, ma soprattutto per incontrare la sorella, la figlia, l’amica, dopo tanto tempo. Vediamo uscire una donna magra con l’abito tradizionale,si abbracciano, é la mamma. Lasciamo passare il momento di commozione, sempre uguale a tutte le latitudini. Chi parte si allontana, vive, dimentica o meglio accantona i ricordi per non farsi troppo male ; quando il viaggiatore ri torna, impossibile non fare amari confronti. Chi resta é invecchiato, dimagrito, forse per malattie che in Africa é difficile tenere a bada, la casa appare più piccola e umile. E’ cosi’ per tutti …

Tutto passa presto con l’arrivo dei bambini , comincia la conta impossibile delle paternità e delle parentele , ancora più complicata nel focolare poligamo Questo adolescente é figlio di Babacar, fratello da parte di padre e madre di Abi, queste due ragazzine sono le figlie di Awa, la sorella giovane,, una terza ragazzina non é parente, ma é stata donata alla madre di Abi perché potesse allevarla, vive serena qui con le altre. Arrivano le mamme giovani, Adama, e un’altra donna che é solo un’amica , camminano un po’ curve ma disinvolte, da sotto le ascelle spuntano i piedini dei loro bambini, legati sul dorso. Il figlio di Adama ha forse due anni ,la mamma é la più giovane del gruppo, insieme, ad Awa si occupa di tutto, lavora incessantemente col bimbo che segue tutti i suoi movimenti, nella casa è un continuo rincorrersi di richiami »Adama fai questo, fai quello », come la Cenerentola delle fiabe. Awa invece oggi si dedica a servire gli uomini riuniti tutti insieme in una stanza, va vanti e indietro con la brocca dell’acqua .

E’ notte, ma nessuno ha fretta di dormire, girano grandi piatti diriso e carne, i nostri manghi lavarti e sbucciati. Ci mostrano la nostra stanza,la più bella della casa, gli altri ospiti hanno disposto giacigli di fortuna un po’ dappertutto. Andiamo a letto lasciando Abi, la mamma e le sorelle che chiacchierano fitto sdraiate sul materasso in cortile.

Nessun commento:

Posta un commento