mercoledì 20 luglio 2011

Darou Mousty




Da qualche giorno non aggiorniamo il blog perchè siamo state due giorni a Darou Mousty, a casa di Abi, per la festa del Grand Magal. In questi giorni tutta la comunità ricorda il santo Cheik Mam Thierno Birame Mbacke, santo protettore di Darou Mousty, e fratello da parte di padre del guru del Mouridisme , Cheik Amadou Bamba, il primo fondatore della confraternita che ora tiene il suo culto presso la grande moschea di Touba.
Siamo partite da Dakar nel pomeriggio : orario previsto per la partenza le 16.00, orario effettivo circa le 20.00, meridiano africano. Cause del ritardo nell’ordine :
  • · Dobbiamo dividere i nostri bagagli , lasciando in albergo quello che non ci serve. Per fare questo occorrono delle capienti borse, dato che nonostante tutto le numerose valige di Abi sono tutte piene. La zia di Abi, una donna forte e volitiva che viaggerà con noi, deve andare a comprarle al negozio. Aspettiamo la zia.
  • · Arriva l’autista con la macchina, e ci rendiamo conto che lo spazio per i bagagli é poco. L’autista, che fa il meccanico di professione, é tutto unto ed ha i vestiti coperti di grasso. Ci chiede di poter andare a casa a farsi una doccia prima di partire. Come non essere d’accordo ?
  • · La zia di Abi comunica che tarderà perché deve fare la manicure per la festa. Come non essere d’accordo ?
  • · I nostri amici intanto, seduti con noi ad aspettare, guardano con occhio critico le valige. Ripensiamo il viaggio, e disfiamo di nuovo i bagagli. Arrivano le borse, ed anche la zia. Lasciamo le valige in camera, prendiamo solo due zaini e la scatola del pesce fresco da portare alla mamma di Abi. Finalmente si parte.
La strada che ci porta fuori Dakar é congestionata da un traffico indescrivibile, forse molti vengono al Gran Magal. I Car Rapide, i furgoncini del trasporto pubblico che viaggiano sempre con la gente attaccata alle porte, sono carichi fino al tetto, agli incroci i vigili faticano a fare strada. Ai bordi della strada nonostante il buio le bancarelle di frutta , noccioline, chincaglieria fanno affari d’oro, qui nessuno sembra avere fretta di andare a dormire nelle soffocanti stanze affollate delle case che intravediamo dall’auto .
Dopo un interminabile slalom nel traffico, alla fine usciamo da Dakar. La strada attraversa villaggi e borgate, una si chiama Put, ed é nota per le coltivazioni di mango. In effetti appena rallentiamo siamo circondati da donne chi si precipitano ad offrirci bacili colmi di frutta. Acquistiamo una grande busta di manghi per pochi centesimi, prendiamo anche banane, Abi compra le arachidi da sgranocchiare.
Dopo Thies, che é una cittadina pulita e ricca di verde, la strada attraversa la brousse, la savana locale punteggiata dalle sagome a bottiglia dei grossi baobab, e da altri alberi più eleganti, forse tamariniérs. Arriviamo a Darou Mousty a notte fonda, abbiamo percorso 150 km in circa 4 ore.

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